I risultati di apprendimento che ci si attende siano conseguiti da tutti coloro che concludono positivamente un percorso formativo sono alla base della progettazione del percorso formativo stesso, che viene disegnato in funzione di tali intenti. Essi
– costituiscono l’insieme delle conoscenze, delle abilità e delle competenze (culturali, disciplinari e metodologiche) che lo studente deve possedere al termine del percorso formativo,
– sono quanto uno studente dovrà conoscere, saper utilizzare e essere in grado di dimostrare alla fine di ogni segmento del percorso formativo seguito. Includono aspetti prettamente disciplinari e abilità trasversali individuate come “capacità di giudizio”, “abilità comunicative”, “capacità di apprendimento”.
– non vanno intesi come acquisizioni dello studente, bensì definizioni che consentono alla commissione d’esame di misurare se gli studenti hanno sviluppato le loro competenze al livello richiesto.
Una sintesi dei risultati di apprendimento attesi è fornita dagli obiettivi formativi.
Per la loro rilevanza, i risultati di apprendimento devono essere pianificati e dichiarati in modo chiaro e, in base ad accordi internazionali, devono essere illustrati in dettaglio attraverso un parametro europeo, i Descrittori di Dublino.
I “Descrittori di Dublino” sono riferiti a risultati di apprendimento disciplinari e/o trasversali e sono così articolati: conoscenza e capacità di comprensione, conoscenze applicate e capacità di comprensione, autonomia di giudizio, comunicazione, capacità di apprendere.
Il Miur ha provveduto a specificare i Descrittori di Dublino relativi ai tre cicli di formazione universitaria. Una prima definizione è più generica e trasversale, mentre un dettaglio disciplinare maggiore è formulato nella descrizione delle classi di corsi di studio [ http://www.miur.it/0002Univer/0018Notizi/0494Docume/5858Revisi_cf2.htm ].
I risultati trasversali relativi ai cicli sono descritti nel sito del Quadro dei Titoli Italiani [sito]:
http://www.quadrodeititoli.it/descrittori.aspx?descr=172&IDL=1
e riportati nel seguito.
Ulteriori dettagli possono essere trovati nella pubblicazione “La progettazione della didattica universitaria per risultati di apprendimento” di Giunio Luzzato [vedi].
Per ogni classe di corso di studio, il decreto istitutivo fornisce una descrizione generale degli obiettivi formativi più dettagliata e correlata agli aspetti disciplinari.
Il singolo Corso di studio dichiara i propri obiettivi formativi specifici e i risultati di apprendimento attesi nell’Ordinamento, che viene trasmesso al Miur, in accordo con quanto stabilito nel Quadro dei Titoli Italiani e con la classe di riferimento. L’ordinamento è trascritto all’interno della Scheda Unica Annuale (SUA-CdS) e del Regolamento del Corso di Studio, e deve essere reso pubblico tramite il sito istituzionale del corso.
In ossequio al Regolamento Didattico di Ateneo, ogni Corso di studio provvede almeno triennalmente a un riesame del proprio Regolamento Didattico.
Ogni Corso di Studio provvede annualmente a monitorare la domanda di formazione e verificare che gli obiettivi specifici del corso siano espressi in modo chiaro e siano coerenti con gli obiettivi qualificanti della classe e i fabbisogni del mondo del lavoro. Anche tenendo conto delle indicazioni pervenute dalle parti interessate, delle caratteristiche scientifiche del personale docente e dell’opportunità di rivedere i contenuti disciplinari, il CdS può rivedere e aggiornare le attività formative, assicurando la rispondenza tra gli obiettivi formativi degli insegnamenti e gli obiettivi formativi del CdS, con particolare riferimento alla congruità del numero di CFU dell’insegnamento, alle modalità di insegnamento e all’equilibrio tra le varie fasi di apprendimento e di verifica.
Linee guida per la redazione e la revisione degli obiettivi formativi dei Corsi di Studio redatte dal Presidio per l’a.a. 2019-2020